La tecnica XRD (diffrazione dei raggi X) per la misura dell’austenite residua. La XRD è una tecnica standard per determinazioni di precisione del contenuto di austenite, oltre che in generale, per identificare e quantificare fasi cristalline (quindi anche ossidi, carburi, ecc.). I risultati più rapidi, affidabili ed economici si ottengono su campioni piani, come qui mostrato. Tuttavia, il nostro laboratorio è attrezzato con 3 diverse macchine che permettono misure anche complesse, su particolari di componenti meccanici e con diverse radiazioni X.
Analisi sulla superficie di un particolare meccanico (cresta dente - surface (crest) of a gear tooth). Non sempre l’austenite è visibile o comunque presente in superficie. Nel caso mostrato sopra, la presenza di ossidi non permette di misurare o escludere la presenza di austenite residua. Queste le soluzioni: (i) l’ossido può essere rimosso chimicamente/meccanicamente; (ii) si può usare una radiazione più penetrante, oppure (iii) il campione può essere analizzato a profondità crescenti, con una serie di misure localizzate sulla sezione del pezzo a diversa distanza dalla superficie. Qui sotto il risultato:
La determinazione di basse percentuali di austenite pone spesso problemi, soprattutto se sono presenti altre fasi, ad esempio, ossidi superficiali o carburi. In questo caso può essere opportuno (i) rimuovere meccanicamente o chimicamente gli strati superficiali, ma se ciò non è possibile, (ii) si possono usare radiazioni diverse, come qui mostrato, con diversa penetrazione (per MoK-alpha è >> di CuK-alpha). Nel caso mostrato ciò porta ad escludere, con buona affidabilità, la presenza di austenite (comunque entro i limiti di sensibilità della tecnica, di solito 0.5-1%).